Benvenuti a tutti, benvenuti in Italia il paese dell’arte e della bellezza, uno scrigno che custodisce il 70% dei tesori mondiali. Goethe vostro illustrissimo connazionale affermò a proposito della Cappella Sistina affrescata da grande Michelangelo:
"Senza aver visto la Cappella Sistina non è possibile formare un’idea apprezzabile di cosa un uomo solo sia in grado di ottenere."
Oggi io voglio parlarvi di Giotto un pittore che diede il via alla grande sinfonia dell’arte italiana, un rivoluzionario che troverà proprio in Michelangelo un suo profondo ammiratore. Giotto aprì la porta dell’arte alla vita, le sue sono figure parlano; Michelangelo trasformò gli uomini vivi e veri di Giotto in una parata di eroi. I due son l’alfa e l’omega della pittura rinascimentale italiana.
La Cappella degli Scrovegni realizzata all’inizio del 1300, custodisce uno dei più importanti cicli pittorici dell’arte italiana. Migliaia e migliaia di turisti si fermano sotto quella volta e si perdono nel blu dei cieli giotteschi, volano nel blu godendo di quell’istante di libertà che solo l’arte sa donare, forse perché solo in essa l’uomo ritrova la sua parte più celeste e divina . Quando entriamo nella cappella degli Scrovegni è come entrare in una sfera di luce che si frantuma in mille colori, poi arriva Giotto ci disegna un un paio di ali, ce le offre e immediatamente possiamo planare su centinaia di volti, volti che soffrono e sperano, mani che accarezzano e offendono, occhi che si meravigliano, sognano, ridono, piangono. Tutta l’umanità è dipinta in quelle figure, il bene e il male, i vizi e le virtù, l’amore e la morte, le terra e il paradiso. Volete vedere il “Si” più incondizionato, quello che non chiede niente in cambio? Il timore di una semplice ed umile ragazza del popolo davanti al Mistero di una angelo che sconvolge la sua quiete domestica? Allora basta volteggiare delicatamente intorno alla scena con L’Annunciazione. Anche se non volete, perché è naturale per l’uomo fuggire dalla morte, non potrete non sentire il grido di dolore di una madre davanti al corpo martoriato del figlio, un uomo giusto, buono. Quante volte nella storia quella scena si è ripetuta, si ripete….? Quanti giusti muoiono ancora oggi e quante madri piangono ancora i loro figli? Volete vedere l’incredulità che dilaga negli occhi tristi dell’uomo tradito? Guardate lo sguardo di Cristo nel “ Bacio di Giuda”.
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